E’ vero che non siamo poi tanto distanti dalla costa, una cinquantina di chilometri o poco più, e che il mare è sempre stato per l’uomo un elemento naturale indiscutibilmente affascinante. Ma noi montelliani siamo più pratici di terra e di campi e forse anche di montagna vista la prossimità geografica e l’inclinazione industriale assunta dal montebellunese negli ultimi decenni. Questa breve distanza dal mare, per la maggior parte delle persone, confina il rapporto con l’acqua alle sole ferie estive e alle ripetitive abluzioni  … nella propria vasca da bagno.
Ma  …. i grandi navigatori oceanici che l’Italia ha sfornato, a partire da Giovanni Soldini e Vittorio Malingri, non vengono da soleggiati lidi costieri ma dalla grigia ed “asciutta” Milano.  E’ solo questo un buon motivo?

C’è di più! Il mare non ha confini e abbiamo la fortuna di vivere in una penisola al centro del Mediterraneo con migliaia di chilometri di costa spesso ancora bellissima e particolarmente adatta al diporto. Il Veneto poi si affaccia all’Adriatico, mare mitologico particolarmente adatto alla vela.

Ma c’è ancora di più, molto di più. C’è un fondamentale motivo storico che lega la nostra terra al mare e alla storia della navigazione: il Bosco del Montello, per oltre quattrocento anni primo e più importante sito di approvvigionamento di roveri per gli usi della Marina. Querce diritte, altissime e di suprema qualità indispensabili, fino alla seconda metà dell’ottocento, per la costruzione delle chiglie delle navi. Durante i domini della Serenissima Repubblica di Venezia (un rapporto strettissimo con l’Arsenale ancora tutto da studiare), dei Francesi, degli Asburgo d’Austria ed infine del nuovo Regno d’Italia il Montello è stato territorio demaniale, confinato alle popolazioni, unicamente dedicato alla silvicoltura dei roveri destinati alle costruzioni navali.
I nostri legni hanno solcato i mari del mondo!
E’ anche per recuperare questa formidabile parte della nostra storia, completamente dimenticata, che è nata l’Associazione!
 
Da una relazione al Consiglio dei Dieci della Serenissima presentata dagli Illustrissimi ed Eccellentissimi Proveditori al Bosco del Montello l’11 agosto 1594:
“Esso (il Montello) è stato stimato non solo da questa Repubblica, ma dalli maggiori Principi del Mondo et da infedeli anchora per una delle singolari gratie ch’abbia fatta la Maestà di Iddio a questo Stato poiché, fondandosi la libertà di esso nelle forze del mare, con il mezzo di questo Bosco può esser sicuro di non aver mai mancamento di gallee, essendo così vicino che si può stimar nel proprio Arsenal”